Mercati immobiliari dinamici: il realestate cinese
Il Pil è da sempre legato all’andamento del mercato immobiliare, ne segue le variazioni e ne subisce le contrazioni o le accelerazioni a seconda del suo variare. Vediamo cosa succede in uno dei mercati più dinamici e fluttuanti degli ultimi 5 anni. Quello cinese.
Il mercato immobiliare cinese
In Cina, come evidenziano i dati pubblicati dal governo di Pechino, il Pil cresce del 6,7%, spinto dalla forte avanzata del mercato immobiliare interno. I dati pubblicati nel terzo trimestre parlano di crescita costante, attestata attorno al 6,7 nel 2016. La seconda economia mondiale dunque continua a crescere ampiamente al contrario delle pessimistiche previsioni (soprattutto degli economisti europei) di “atterraggio duro”.
Questo dato, estremamente positivo, è confortante anche per il resto del sistema globalizzato che non può fare a meno dei grandi numeri espressi dall’economia di Pechino. Tuttavia il dato generale, in linea con le previsioni del governo cinese va guardato con un po’ di sospetto a causa della propensione degli statistici cinesi ad aggiustare i numeri.
Rischio bolla immobiliare?
Il dato certo comunque è che il mercato immobiliare cinese sta aiutando il Pil nella sua continua crescita. La bolla non scoppia, anzi i prezzi delle case nelle grandi città sono cresciuti del 30% su base annua ed anche le vendite salgono costantemente. La classe media cinese, pensa che anche se i prezzi delle case sono alti continueranno a salire e dunque alimentano un mercato immobiliare attivo e dinamico verso l’alto. Per questo, le agenzie immobiliari lavorano tanto e le banche statali concedono molti mutui. Il mercato immobiliare cinese vale il 15% del Pil superando abbondantemente il 20% se aggiungiamo le spese per le rifiniture e per l’arredo. Quest’ultimo aspetto è molto importante per l’export italiano molto apprezzato per l’arredo in Cina).
Il debito in aumento
Comunque, il dato preoccupante è che sia i costruttori che gli acquirenti ricorrono a prestiti finanziari. Infatti il debito cinese supera il 250% del Pil e continua a crescere. Questo è l’allarme lanciato dagli analisti di tutto il mondo, anche se nessun analista può dire con certezza se questo dato così alto porterà ad una crisi finanziaria in un paese in cui le banche sono statali, ed il governo centrale ha una riserva in valuta estera superiore ai tre trilioni di dollari. Comunque, il governo cinese sta tentando di raffreddare il mercato immobiliare imponendo, come restrizione agli acquisti di immobili mediante finanziamento, il minimo obbligatorio di capitale proprio del 40 %. Questa operazione messa in piedi dal governo di Pechino serve a contenere il debito e scongiurare il declino simile così com’è avvenuto nell’economia giapponese. Tutto ciò ovviamente ricadrebbe in tutte le altre economie, maggiormente in quelle deboli e sensibili alle fluttuazioni internazionali.
Questo articolo è stato realizzato da Salvatore Sorgente
Consulente mktg & comunicazione di Rete Solution